La Speranza non delude 

Nella Bibbia, la speranza è un tema ricorrente e profondamente significativo. Non si tratta di un'attesa passiva, ma di una fiducia attiva e incrollabile in Dio e nelle sue promesse. L'espressione latina "spes non confundit" (Romani 5:5) racchiude proprio questo concetto: "la speranza non delude". Questa speranza, come abbiamo detto, è fondata sull'amore di Dio riversato nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo. È una certezza interiore che va oltre le circostanze esterne, una fiducia che non viene smentita perché ha la sua radice nella fedeltà di Dio.

Poi c'è l'espressione "spes contra spem" (Romani 4:18), che significa "sperare contro ogni speranza". Questo si riferisce in particolare alla fede di Abramo, il quale, nonostante l'età avanzata e la sterilità di Sara, credette nella promessa di Dio di renderlo padre di una moltitudine di nazioni. La sua fu una speranza che sfidava la logica umana, una fiducia cieca nella potenza e nella fedeltà divina. Anche noi, spesso, siamo chiamati a sperare in situazioni che sembrano disperate, a credere che Dio può operare al di là delle nostre limitazioni e delle nostre aspettative. Questa "speranza contro ogni speranza" non è un atto di cieca illusione, ma un affidarsi totale alla capacità di Dio di realizzare ciò che per noi è impossibile.

E questa speranza, nutrita dalla fede e dalla certezza dell'amore di Dio, è quella che ci sostiene durante la sofferenza, trasformandola in un cammino verso la gioia e la risoluzione dei problemi, come abbiamo visto in Romani 5:3-5.

Ora, per quanto riguarda il Giubileo MMXXV, accantoniamo il testo precedente e ispiriamoci direttamente alla bolla di indizione di Papa Francesco.

Il Giubileo Ordinario del 2025 è stato indetto con la Bolla "Spes non confundit" ("La speranza non delude"), pubblicata il 9 maggio 2024. Fin dal titolo, si sottolinea il tema centrale di questo Anno Santo: la speranza. Papa Francesco, nella bolla, evidenzia il contesto storico attuale, segnato da incertezze, paure e ingiustizie, ma proprio in questo scenario, la speranza cristiana si erge come un faro luminoso.

Il Santo Padre scrive: "La grande speranza, di cui l’umanità ha bisogno, è Cristo stesso. Il suo Vangelo è gioia e via di risurrezione. Per questo, come i primi discepoli, ci sentiamo chiamati a essere portatori di questo annuncio di speranza e di gioia in un mondo segnato da sfide e da attese."

Il Giubileo è quindi un tempo propizio per ravvivare la speranza, per riscoprire la fiducia in Dio che non delude. È un invito alla conversione, alla riconciliazione e alla solidarietà fraterna. Papa Francesco sottolinea l'importanza del pellegrinaggio come segno di questo cammino di speranza: "Il pellegrinaggio sarà quindi un segno concreto del cammino di conversione e di penitenza. Per questo auspico che si valorizzi l’aspetto significativo di questo istituto antico, che potrà alimentare la speranza cristiana e la penitenza per i peccati commessi."

La Porta Santa, che verrà aperta nella Basilica di San Pietro e nelle altre Basiliche Papali, simboleggia il passaggio da un tempo di peccato e di divisione a un tempo di grazia e di riconciliazione, reso possibile dalla misericordia di Dio. Il Giubileo è un'opportunità per sperimentare questa misericordia in modo speciale, attraverso il Sacramento della Riconciliazione e la partecipazione alle celebrazioni giubilari.

Inoltre, Papa Francesco esorta a volgere lo sguardo ai segni di speranza presenti nel mondo, incoraggiando iniziative di pace, di giustizia e di solidarietà verso i più poveri e i sofferenti. Il Giubileo diventa così un tempo di impegno concreto per costruire un futuro più fraterno e più umano, animati dalla speranza che non delude.

Il tema "Pellegrini di Speranza" scelto per il Giubileo MMXXV, in linea con la bolla di indizione, invita tutti a mettersi in cammino, sia fisicamente che spiritualmente, per rafforzare la propria fede e testimoniare la speranza che è in Cristo. È un invito a non lasciarsi sopraffare dallo scoraggiamento, ma a guardare avanti con fiducia, sapendo che Dio ci accompagna nel nostro pellegrinaggio terreno verso la gioia piena e de finitiva.

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